Questo blog è dedicato a tutte le non-creative come me: ogni tanto mi si accende una lampadina e ho qualche idea interessante, ma molto spesso faccio fatica a realizzarla perchè è troppo difficile o troppo costosa o non ho tempo... Ecco allora una raccolta di idee semplici e veloci da realizzare: in cucina, con i bambini, per personalizzare i vostri regali o decorare la propria casa. Se leggendo il mio blog si accende anche a voi qualche lampadina, lasciatemi un commento! Grazie

domenica 6 novembre 2011

Una FOCACCIA DOLCE per scaldarsi le mani

Tutte le mattine in casa March c'è un gran trambusto... Dio benedica quelle care ragazze! Quanto si danno da fare! Da quando loro padre, il reverendo Robert, è partito per la guerra, è la signora Margaret che manda avanti la casa e guida le quattro figliole con devozione e amore. Le piccine, dal canto loro, adorano la madre e si avvicendano tutto il giorno come apette operose. Eppure la sorte fin'ora non è stata clemente con loro: il padre ha perso tutto il patrimonio di famiglia nel tentativo di aiutare un amico in difficoltà -che uomo di cuore!- così hanno dovuto rinunciare a molti degli agi in cui vivevano prima. La preoccupazione della signora era quella di dover licenziare la servitù, che sarebbe rimasta senza lavoro e così prima è riuscita a trovare un impiego a tutti. Dal canto mio le ho detto:
- Signora, io resterei a servizio della vostra famiglia anche senza ricevere un penny di stipendio!
E così la signora ha accettato di tenermi, ma tutti i mesi mi paga regolarmente con quello che riesce a mettere da parte. Le due sorelle maggiori, hanno lasciato gli studi per trovare un lavoro con cui aiutare la famiglia. La signorina Margaret (che tutti chiamano Meg) è proprio una cara ragazza: lavora come istitutrice presso una famiglia con quattro figli. È così bella e raffinata e sicuramente troverà presto un buon partito per un bel matrimonio: ogni tanto scorgo il precettore che lavora dal nostro vicino, il signor Laurence, che la osserva oltre la siepe del giardino... Josephine, invece, è proprio un maschiaccio, tant'è che preferisce farsi chiamare Jo. Che il cielo ci protegga: passa ore chiusa in soffitto e ne esce coperta di macchie d'inchiostro, ha sempre i capelli arruffati e si diverte a fare scherzi insieme a Laurie, il nipote del nostro vicino. Ma in fondo è un tesoro. Ogni mattina, quando sforno le mie FOCACCE calde, mi getta le braccia al collo, strillando:
- Oh Anna! Quanto sarebbe più duro il lavoro senza le tue focacce!

Queste focacce sono un'istituzione: le ragazze le chiamano brioche in mancanza di meglio, e sono, così calde, un gran conforto per le loro mani, nelle mattine fredde. Non mi dimentico mai di farle, per quanto sia occupata o di malumore, perchè la camminata che le ragazze devono fare è lunga e noiosa; le poverine non mangiano altro per pranzo ed è raro che tornino a casa prima delle tre.
Per farle uso la ricetta che mi ha dato la mia povera mamma, quando ho cominciato ad andare a servizio:
Bisogna impastarla* già la sera prima e lasciarla riposare tutta la notte. A volte, quando la sera esco dalla cucina, trovo la signora ancora in piedi, che rammenda, ricama o cuce qualche vestito per i poveri. La mattina poi, appena sveglia spolvero la focaccia con lo zucchero e la metto in forno 25 minuti (a 200°). Qualche mattina la piccola Beth, che è sempre così pallida e così cagionevole di salute, si infila silenziosamente in cucina per scaldarsi al tepore del forno. Quella cara bambina, rimane a casa da scuola, perchè è troppo debole per uscire, ma studia insieme alla madre con tanta diligenza. E poi dalla cucina l'ascolto suonare il piano mentre lavoro e mi sembra di sentire un angelo.
La più piccola, Amy, invece a scuola ci va, ma ogni giorno torna lamentandosi e brontolando. È una bambina talmente viziata e tutti la coccolano perchè ha dei bei boccoli biondi e delle maniera da damina, ma a volte sa essere una vera peste, tanto quanto altre volte diventa un dolce angioletto.
Ma ora è meglio che torni alle mie faccende, che a casa March c'è sempre molto da fare, con queste PICCOLE DONNE.

 Un paio di note su questo post che è stato scritto per partecipare al contest di Ultimissime dal Forno
  • Il romanzo a cui ho scelto di ispirarmi per la ricetta è "Piccole Donne" di Louise M. Alcott, che ho riletto più e più volte e che adoro.
  • La focaccia dolce la prepara Anna, la domestica della famiglia March, ma la ricetta viene dalla mia famiglia.
  • Il corsivo nel testo riprende le parole del libro
  • Ai tempi di Anna evidentemente non esisteva, ma io per preparare questa focaccia ho messo tutti gli ingredienti nella macchina del pane -programma per impastare- e poi ho lasciato il contenitore in frigorifero per la notte, coperto con la pellicola da cucina.

2 commenti:

  1. Ma grazie!!!! Ho letto il tuo post letteralmente incantata... Piccole Donne è uno dei miei romanzi preferiti e anche le mie figlie l'hanno amato molto!!!
    Inserisco la ricetta e incrocio le dita per te!!!
    baci e buona settimana!
    Anna

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  2. caspita che bella questa focaccia, è l'ideale da tagliare per metterci salumi o cremine cioccolatose varie. un abbraccio

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Leggendo il mio post ti si è accesa una lampadina?! Fammelo sapere :)
Grazie!

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