Tutte le mattine in casa March c'è un gran trambusto... Dio benedica quelle care ragazze! Quanto si danno da fare! Da quando loro padre, il reverendo Robert, è partito per la guerra, è la signora Margaret che manda avanti la casa e guida le quattro figliole con devozione e amore. Le piccine, dal canto loro, adorano la madre e si avvicendano tutto il giorno come apette operose. Eppure la sorte fin'ora non è stata clemente con loro: il padre ha perso tutto il patrimonio di famiglia nel tentativo di aiutare un amico in difficoltà -che uomo di cuore!- così hanno dovuto rinunciare a molti degli agi in cui vivevano prima. La preoccupazione della signora era quella di dover licenziare la servitù, che sarebbe rimasta senza lavoro e così prima è riuscita a trovare un impiego a tutti. Dal canto mio le ho detto:
- Signora, io resterei a servizio della vostra famiglia anche senza ricevere un penny di stipendio!
E così la signora ha accettato di tenermi, ma tutti i mesi mi paga regolarmente con quello che riesce a mettere da parte. Le due sorelle maggiori, hanno lasciato gli studi per trovare un lavoro con cui aiutare la famiglia. La signorina Margaret (che tutti chiamano Meg) è proprio una cara ragazza: lavora come istitutrice presso una famiglia con quattro figli. È così bella e raffinata e sicuramente troverà presto un buon partito per un bel matrimonio: ogni tanto scorgo il precettore che lavora dal nostro vicino, il signor Laurence, che la osserva oltre la siepe del giardino... Josephine, invece, è proprio un maschiaccio, tant'è che preferisce farsi chiamare Jo. Che il cielo ci protegga: passa ore chiusa in soffitto e ne esce coperta di macchie d'inchiostro, ha sempre i capelli arruffati e si diverte a fare scherzi insieme a Laurie, il nipote del nostro vicino. Ma in fondo è un tesoro. Ogni mattina, quando sforno le mie FOCACCE calde, mi getta le braccia al collo, strillando:
- Oh Anna! Quanto sarebbe più duro il lavoro senza le tue focacce!
Queste focacce sono un'istituzione: le ragazze le chiamano brioche in mancanza di meglio, e sono, così calde, un gran conforto per le loro mani, nelle mattine fredde. Non mi dimentico mai di farle, per quanto sia occupata o di malumore, perchè la camminata che le ragazze devono fare è lunga e noiosa; le poverine non mangiano altro per pranzo ed è raro che tornino a casa prima delle tre.
Per farle uso la ricetta che mi ha dato la mia povera mamma, quando ho cominciato ad andare a servizio:
Bisogna impastarla* già la sera prima e lasciarla riposare tutta la notte. A volte, quando la sera esco dalla cucina, trovo la signora ancora in piedi, che rammenda, ricama o cuce qualche vestito per i poveri. La mattina poi, appena sveglia spolvero la focaccia con lo zucchero e la metto in forno 25 minuti (a 200°). Qualche mattina la piccola Beth, che è sempre così pallida e così cagionevole di salute, si infila silenziosamente in cucina per scaldarsi al tepore del forno. Quella cara bambina, rimane a casa da scuola, perchè è troppo debole per uscire, ma studia insieme alla madre con tanta diligenza. E poi dalla cucina l'ascolto suonare il piano mentre lavoro e mi sembra di sentire un angelo.
La più piccola, Amy, invece a scuola ci va, ma ogni giorno torna lamentandosi e brontolando. È una bambina talmente viziata e tutti la coccolano perchè ha dei bei boccoli biondi e delle maniera da damina, ma a volte sa essere una vera peste, tanto quanto altre volte diventa un dolce angioletto.
Ma ora è meglio che torni alle mie faccende, che a casa March c'è sempre molto da fare, con queste PICCOLE DONNE.
Un paio di note su questo post che è stato scritto per partecipare al contest di Ultimissime dal Forno
- Il romanzo a cui ho scelto di ispirarmi per la ricetta è "Piccole Donne" di Louise M. Alcott, che ho riletto più e più volte e che adoro.
- La focaccia dolce la prepara Anna, la domestica della famiglia March, ma la ricetta viene dalla mia famiglia.
- Il corsivo nel testo riprende le parole del libro
- Ai tempi di Anna evidentemente non esisteva, ma io per preparare questa focaccia ho messo tutti gli ingredienti nella macchina del pane -programma per impastare- e poi ho lasciato il contenitore in frigorifero per la notte, coperto con la pellicola da cucina.
Ma grazie!!!! Ho letto il tuo post letteralmente incantata... Piccole Donne è uno dei miei romanzi preferiti e anche le mie figlie l'hanno amato molto!!!
RispondiEliminaInserisco la ricetta e incrocio le dita per te!!!
baci e buona settimana!
Anna
caspita che bella questa focaccia, è l'ideale da tagliare per metterci salumi o cremine cioccolatose varie. un abbraccio
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